L’outbreak temporalesco del 4-5 luglio 1965 (1 di 2)

 

Mappa riassuntiva degli eventi riportati nelle cronache:
Stelle -forti venti
Triangoli verdi – grandine
Triangoli rossi – tornado
Pallini blu – forti pioggeFinalmente ho ultimato la lettura di quotidiani d’epoca e (purtroppo pochi) siti internet riguardo l’evento temporalesco che ha devastato la pianura padana tra il 4 e il 5 luglio 1965 ed ora sono qui a riassumere quel che ho appreso.

Edificio distrutto a Torricella di Sissa (fonte: ProLoco di Sissa Trecasali)

L’ondata è iniziata già al mattino del 4 luglio con un sistema temporalesco tra bresciano e vicentino risultato in downburst e grandinate che hanno decimato le coltivazioni ed i vigneti. A detta delle testate giornalistiche, i residenti del veronese hanno misurato chicchi di grandine fino a 10 cm di diametro e tre donne sono rimaste ferite a causa della grandine a Lonigo (VI).

 

Danni a Torricella di Sissa (f. LA STAMPA)

 

La sfuriata per la quale quest’outbreak è diventato tristemente famoso è avvenuta nel pomeriggio in una fascia che va dal cuneese fino al veneziano, con gli effetti peggiori tra le province di Parma e Piacenza. Qui infatti si riconoscono due intensi tornado (forse uno unico?), il primo (descritto come “una nebbia” e apparentemente largo 1500-2000 metri, anche se boh) scatenatosi su Cadeo e Roveleto e passato sull’Autostrada del Sole a nordovest di Fiorenzuola d’Arda, dalla quale ha sollevato e scaraventato fino a 250 metri di distanza (in un caso almeno fino a 500 m) circa una quarantina di veicoli, fino alle campagne ad ovest di Busseto devastando cascine e fattorie, risultando nella morte di 7 persone ed il ferimento di altre 61; il secondo, l’evento più famoso dell’outbreak, è un tornado stimato di categoria F4 (stima confermata anche dall’ESSL) che ha decimato la frazione di Torricella di Sissa e lanciato automobili nel fiume Po uccidendo 3 persone e ferendone altre 46. Le zone intermedie ed anche a nord e sud hanno visto altri danni dovuti a vento (non esclusi ulteriori tornado) e grandine, risultati in un altro morto ed un altro ferito. Un più probabile terzo tornado è quello che pare essere passato tra San Giovanni di Ostellato e Comacchio, nel ferrarese, che ha ucciso una persona e ne ha ferite altre 59 lanciando veicoli nei campi, oltre a danneggiare case e, sempre a detta dei giornalisti, trasportare per un paio di chilometri una mietitrebbia.

Auto sfasciata nel Piacentino (fonte: La Stampa)

Quasi contemporaneamente, tra cuneese ed alessandrino una serie di violenti temporali ha causato danni sia materiali che alle persone, con anche quello che potrebbe essere stato almeno un tornado tra Casaleggio Boiro e Bosio. In totale nelle langhe sono morte 3 persone e altre 14 sono state ferite, anche se non viene riportato il numero di feriti per le grandinate con chicchi “grandi come arance”.
In Veneto violente raffiche di vento (di natura dubbia, ma probabilmente lineari data l’estensione riportata nell’ordine delle decine di chilometri) si sono abbattute tra padovano, trevigiano e veneziano, colpendo duramente Padova (dove un automobilista è deceduto), Treviso (30 feriti in città) e San Donà di Piave (numero di feriti sconosciuto). Degna di nota la grandine riportata dai giornali “di 7-8 cm di diametro” a Cavarzere.

Nel corso della serata altri nubifragi e downburst hanno causato ulteriori morti e feriti a Milano (2 morti, ignoti feriti) e sul Friuli Venezia Giulia orientale (2 morti, almeno 18 feriti) con particolare violenza su Trieste e dintorni, dove si sono misurati venti di 129 km/h.

Danni nel piacentino (fonte: Libertà)

Il giorno dopo, nella mattinata del 5 luglio, nuovi temporali hanno causato danni tra Porto Tolle, Rosolina ed il mantovano uccidendo altre 2 persone mentre altre celle hanno causato altri danni ed un’ultima vittima tra Umbria e Marche.

Danni nel piacentino (fonte : Libertà)

Insomma, una sfuriata temporalesca di tutto rispetto e di una violenza pari a poche, anche comparandola ad alcune delle più recenti a mio avviso. Il numero di morti totali riportati dalle cronache dell’epoca è 23, mentre i feriti sono almeno 237 (alcune fonti riportano fino a 500 feriti, plausibile ma non confermabile non avendo informazioni concrete da tutte le zone e soprattutto non avendo a disposizione ulteriori testate giornalistiche dalle zone più colpite, specie il Piemonte). Molto importante anche il setup atmosferico di quell’outbreak rivedendo la rianalisi ERA5, di cui riporto un radiosondaggio + odografo riassuntivo. Se qualcuno ha ulteriori informazioni o sa dove reperirle per migliorare la ricostruzione si faccia avanti senza problemi.

Setup atmosferico in provincia di Parma (fonte: http://rawinsonde.com/ )

Fonti giornalistiche: Gazzetta di Reggio, Libertà, Il Piccolo, La Stampa, L’Unità
Siti: liberta.it e ProLoco Sissa Trecasali

Articolo Federico Pavan

L’outbreak temporalesco del 4-5 luglio 1965 (2 di 2)

Dantex

Ideatore e gestore della pagina meteo "Pazzi per il meteo goriziano & storm chasing" nonché amministratore del sito stesso.